La Bandita in Toscana

C’è una Toscana che tutti conosciamo, quella che vediamo nelle cartoline e nei feed di Instagram, fatta di colline dolci e curve, e di panorami mozzafiato, e c’è un’altra Toscana, quella che non tutti riescono a trovare.

Perché serve tempo e pazienza.

Photo credit: Enrico Costantini

È la Toscana che vive lentamente nei piccoli borghi della campagna, fatta del rumore dei piatti mentre si apparecchia la tavola per il pranzo, o sapere perfettamente chi mangerà pici al ragù oggi, seguendo il profumo lungo le stradine di pietra. È la Toscana degli abitanti dei borghi, quelli che si incontrano seduti fuori dalle case nella brezza estiva, e che vi saluteranno vedendovi passare qualche sera a fila mentre chiacchierano e discutono.

Questo nido è la possibilità di immergersi completamente nello stile di vita toscano, con un unico rischio: quello di innamorarsi perdutamente di questi luoghi magici, come è successo a John Voigtmann, che ha lasciato tutto per trasferirsi qui e aprire La Bandita.

John Voigtmann è un Newyorkese che dopo aver visto questi posti ha deciso di lasciare la sua città e il suo lavoro di executive nel campo musicale, per trasferirsi in Toscana insieme a sua moglie e aprire il suo Retreat. La prima ad essere aperta, dopo molte ricerche e lavori di ristrutturazione è stata La Bandita Countryhouse, nella campagna di Pienza, ma dopo qualche anno John e sua moglie hanno voluto allargare l’esperienza alle stradine di questo borgo rinascimentale, decidendo di aprire La Bandita Townhouse nel centro storico di Pienza. Questo boutique hotel impersona perfettamente il carattere e la storia dei suoi proprietari: da amanti dei viaggi, hanno scelto di stare lontani da design standard o dalle formalità, optando per semplicità, comfort e relax.

La Bandita Townhouse è perfettamente integrata nel tessuto urbano rinascimentale di Pienza, anche grazie ad una ristrutturazione molto rispettosa che non ha apportato nessuna modifica all’esterno della struttura. 

All’interno, le celle delle suore – che hanno vissuto qui per 500 anni – hanno lasciato spazio a 12 stanze ampie ed ariose, dove il soffitto in legno e i pavimenti in parquet dal taglio contemporaneo incontrano le centenarie pietre dei muri a vista. Ogni stanza è dotata di un letto queen size, arredo di design ed aria condizionata. Molte delle stanze hanno grandi finestre che si affacciano sulle vie del paese, mentre dalle suite dell’ultimo piano lo sguardo spazia attraverso la Val d’Orcia, a Montepulciano, Montefollonico e il Monte Amiata.  

Dietro alla proprietà, un giardino privato e cintato dà accesso diretto al Townhouse Cafè, dove gli ospiti possono pranzare e cenare. Come per le stanze, sono i concetti di semplicità e genuinità a guidare la parte del Ristorante, che può contare su ingredienti freschi scelti quotidianamente dallo Chef, e una cucina open che consente l’interazione diretta tra Chef e ospiti, durante il servizio.