48 ORE A ROMA

di Benedetta Canale @benny.canale

 

48h ore a Roma può suonare demotivante come cercare un ago in un pagliaio, ma con questa piccola guida sarete sicuri di schivare il trambusto turistico andando dritti al punto: il buon cibo. Siamo onesti, la vita è troppo breve per incappare in un pasto dimenticabile quindi, iniziamo subito.

COSE DA SAPERE

Una cosa da tenere a mente quando si organizza un viaggio a Roma è prenotare tutti i ristoranti in anticipo. A Roma è raro trovare ristoranti che non accettano prenotazioni, di solito sono anche quelli più turistici. Onde evitare di rimanere delusi e affamati, prenotate tutto, anche per un semplice aperitivo.

DOVE SOGGIORNARE

Dal momento in cui ci troveremo a saltare da pasto a pasto quasi ininterrottamente, iniziamo con le strutture dove dormire perché credetemi, avrete bisogno di un’oasi di pace dove stramazzare pieni, brilli e soddisfatti.

I miei suggerimenti:

Chapter – Ghetto
Hotel De’ Ricci – Campo De Fiori
G Rough – Piazza Navona
Hotel De Russie – Piazza del Popolo Vuotopieno – Prati

GIORNO 1

Un buongiorno a Roma inizia con un maritozzo. Cos’è un maritozzo? Una brioche aperta nel mezzo e riempita della più meravigliosa panna fresca montata. Dove trovare il migliore? Da Regoli, vicino a Termini e Piazza Vittorio Emanuele. Da lì il Contemporary Cluster è a qualche passo di distanza. Incorniciato dallo splendore di Palazzo Brancaccio, è un collettivo multidisciplinare che tra le varie cose, comprende una galleria d’arte e il negozio di riviste Frabs magazines. Dopo un maritozzo e un cappuccino, una passeggiata digestiva è d’obbligo. Da Via Merulana si può facilmente camminare verso Monti, il quartiere più cool e mondano del centro. Di sera, è l’epicentro della movida per serate all’aperto, mentre di giorno offre viste spettacolari (come quella su via Panisperna verso la più famosa edera di Roma e la cattedrale di Santa Maria Maggiore) e negozietti curati come Lol e Pots. Se capitate a Monti di sera invece vi consiglio Fafiuché per l’aperitivo (prendete il pane tostato con gianduia, olio e sale, è divino), Rocco per cena e Drink Kong per un cocktail.

 

 

Da Monti si scende verso Via dei Fori Imperiali dove potrete farvi un’idea di quello che era il Foro, ovvero il cuore della vita pubblica dell’antica Roma. Da qui potete accedere alle trafficate vie dello shopping (via del Corso, via De Condotti ecc…) e a luoghi come Fontana di Trevi e Piazza di Spagna, ma se aveste già visto tutto, io vi consiglio di incamminarvi verso il Ghetto. Come suggerisce la parola, il Ghetto è il quartiere ebraico di Roma, dove trovare il famosissimo Carciofo alla Giudia. I miei consigli per mangiare qui sono Al Pompiere per un pasto tradizionale, e Beppe e i suoi Formaggi (fatti con il latte delle mucche del proprietario) per qualcosa di più fresco e informale.

 

  

 

Dopo pranzo, una fetta della torta più famosa di Roma alla Pasticceria Boccione: la torta ricotta e visciole. Direi che è ora di un pisolino pomeridiano. Dopo una meritata pausa, è l’ ora del caffè. Se siete al centro, il Caffè Sant’Eustachio è la vostra meta, mentre se siete a Prati provate il caffè al cioccolato di Sciascia, un istituzione dei caffè storici. A questo punto potete decidere se continuare a passeggiare (se siete da Sant’Eustachio approfitterei della vicinanza con il Pantheon) oppure di vedere un museo. Da entrambe le zone che ho menzionato, il museo Hendrick Christian Andersen è raggiungibile a piedi. Il museo un tempo era la casa/studio dell’omonimo scultore dove ora sono esposte le sue mastodontiche opere d’arte. Fidatevi quando vi dico che non rimpiangerete la visita.

 

 

Se invece voleste continuare a passeggiare, andate verso Trastevere. Dal Ghetto basterà attraversare l’isola Tiberina, l’isola sul fiume Tevere che ospita un ospedale e una delle più famose trattorie romane, la Sora Lella. Appena attraversato il ponte sarete a Trastevere, il quartiere più caratteristico di Roma. Prima di iniziare a girovagare senza meta, vi consiglio di fermarvi al Biscottificio Innocenti per prendere qualcuna delle meraviglie che escono dal loro spettacolare forno lungo 14 metri. È un piacere per il palato e per gli occhi. Ma cos’è una passeggiata a Trastevere senza un gelato in mano? A questo proposito vi consiglio il Bar San Calisto per un gelato alla vecchia maniera e Otaleg per uno dei gelati migliori di Roma. Per cena vi spedisco nel mio ristorante preferito a Roma, Retrobottega. No, non troverete la carbonara ma l’esperienza andrà ben oltre questa delusione. Immagino che dopo uno dei loro menù degustazione sarete esausti, ma se così non fosse un cocktail nello speakeasy Jerry Thomas potrebbe essere un ottimo modo di chiudere la serata.

 

    
GIORNO 2

Ieri avete provato una specialità romana quindi oggi non me ne vorrete se vi porto a fare colazione in un posto dalle influenze nord europee perché è il mio posto preferito in tutta Roma. Marigold è la mia certezza, la mia comfort zone, il mio rifugio. Sono specializzati il caffè specialty e le mie cose preferite sono il morning bun e il gelato al pane di segale, una cosa celestiale. Sabato e domenica troverete il brunch, lunedì e martedì chiuso, e la chiusura è tutti i giorni alle 15.

 

 

Da Marigold vi consiglio di camminare verso la Centrale Montemartini, un museo di mosaici e sculture ambientato in un ex centrale termoelettrica. Il contrasto fra la delicata purezza delle statue e la massiccia imponenza dei macchinari metallici è semplicemente sublime. Da lì potete spostarvi verso Testaccio. Testaccio è il quartiere più romano di Roma, dove tutti sono romanisti e dove si trovano le trattorie più tradizionali. Vi consiglio un pranzo da Piatto Romano, non una delle trattorie storiche come Perilli e Felice, ma un posto che ha deciso di valorizzare le erbe spontanee come malva, ortica, grattaculi (la pianta della zucchina) e molte altre, al fianco dei classici della tradizione romana. Per un pranzo più veloce vi consiglio il Trapizzino (un triangolo di pizza riempito con tipiche ricette romane), nella storica sede in cui è stato inventato, oppure un salto al Mercato di Testaccio dove tra i tanti consiglio Mordi e Vai e Da Corrado al Banco 18.

Per il caffè andate invece da Giolitti a Testaccio, un perfetto esempio dei bar “come una volta”. Essendo l’ultimo giorno potreste essere disposti a saltare il riposino pomeridiano, ma se così non fosse non vi giudicherei. Se ve la sentite, da Testaccio incamminatevi verso Campo de Fiori dove potreste ancora trovare qualche banco del mercato della mattina. Vi consiglio di fermarvi da Lela, un negozio meraviglioso di accessori per casa e cucina, e da Roscioli, il forno più famoso di Roma, per un po’ di pizza rossa da passeggio (Roscioli ha anche un ristorante, Roscioli Salumeria, che offre ottimi vini e specialità). Dirigetevi poi verso Via Di Monserrato e sentitevi come Audrey Hepburn mentre mangiate la vostra pizza guardando le vetrine di negozi di design e gallerie d’arte. Fate in modo di finirla prima di entrare da Chez Dede, un meraviglioso concept store che vende il proprio brand di borse e accessori, antiquariato, profumi, candele e libri Assouline. Potreste venire risucchiati nel loro mondo di luxe, calme et voluptè per lungo tempo. Se invece vi siete concessi un riposino, potreste saltare direttamente ad un aperitivo e sceglierei Circoletto. Davanti al Circo Massimo, è un tapas bar e bar-à-vin all’italiana con cibo pazzesco e una selezione di vini naturali non indifferente il tutto in un’atmosfera giovane e underground.

Dopo lo shopping o l’aperitivo, è ora di chiamare un taxi perché il posto dove vi voglio portare non è in centro, ma ne vale assolutamente la pena. Nel quartiere di San Giovanni c’è Santo Palato, una trattoria contemporanea dove la giovane chef Sara Cicolini ha puntato tutto sulla tradizione, che a Roma vuol dire anche quinto quarto, ovvero frattaglie. La sua carbonara è pluripremiata, e vi consiglio di lasciarvi uno spazietto anche per il suo maritozzo al grano arso.

 

    

Fotografie e testi di Benedetta Canale: @benny.canale

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5th of December 2022

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